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Sono venuto in Italia nel 1999, all’inizio
della prima elementare. Qualche giorno ...(continua) |
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UCRAINA |
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CARTA D'IDENTITÀ |
CAPITALE: Kiev |
LINGUA: ucraino (ufficiale),
russo, tartaro |
ORDINAMENTO: repubblica presidenziale |
MONETA: hrivna ucraina |
RELIGIONE: ortodossa (76%),
cattolica , musulmana |
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Il Paesaggio |
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L’Ucraina
confina con la Bielorussia a Nord, con la Russia a Nord-Est ed Est,
si affaccia sul mar Nero a Sud, e ad Ovest confina con la Romania,
la Moldavia, l’Ungheria, la Slovacchia e la Polonia.
La maggior parte del suo territorio si presenta pianeggiante, con
pianure boscose. Ci sono altopiani che la attraversano da Nord-Ovest
a Sud-Est. Le montagne interessano una parte minima dei Carpazi e
dei monti di Crimea; il monte principale è il Goverla (2061
m.). Diversi sono i fiumi importanti: il Dnepr, lungo 2201 Km compresi
i tratti bielorusso e russo, il Dnestr (1370 Km compreso il tratto
moldavo), il Donec (1053 Km compreso il tratto russo). Tra i laghi
principali si trovano il Bacino di Kahovskoje, il Bacino di Kremencugskoje,
il Bacino di Kijevskoje.
A Nord il paesaggio è caratterizzato da foreste e da alcune
paludi, mentre a Sud si estende la steppa con pochissimi alberi.
Il clima dell’Ucraina è continentale. |
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L'Economia |
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La zona centrale, che copre
circa i due terzi dell’Ucraina, è una delle regioni più
fertili del mondo, molto ricca di humus. Le maggiori colture agricole
sono frumento, orzo, barbabietole da zucchero, girasoli, avena, mais,
cotone, tabacco, ortaggi, frutta. Si trovano vigneti nella valle del
Dnepr e in prossimità della costa. Importante è l'allevamento
bovino e suino.
Il sottosuolo è ricco di giacimenti di carbone (Donbass), di
minerali ferrosi (Krivoj Rog), di manganese (Nikopol), di petrolio
e gas naturale (Rommy e regione dei Carpazi); si trovano inoltre minerali
polimetallici (Donbass), fosforite, caolino, gesso, calce, torba.
L'energia, oltre che dalle importanti centrali idroelettriche sul
Dnepr, è prodotta e fornita da centrali termoelettriche e da
numerosi impianti nucleari, che presentano però notevoli problemi
di sicurezza (incidente di Cernobyl). Di grande importanza sono le
industrie siderurgiche, metalliche, meccaniche, chimiche, cantieristiche,
di trasformazione dei prodotti agricoli, tessili, abbigliamento e
calzature.
Le vie di comunicazione stradali, ferroviarie, fluviali e aeree sono
abbastanza sviluppate. I porti di maggiore traffico sono Odessa sul
Mar Nero, Mariupol sul Mare d'Azov. A Kiev e Harkov si trovano aeroporti
intercontinentali. |
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L'Ucraina nel tempo |
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L’Ucraina
anticamente fu popolata dagli Sciti e colonizzata dai Greci nella
parte meridionale; nei primi secoli dell'era cristiana fu soggetta
alle invasioni degli Unni e dei Goti. Fu occupata da popolazioni slave
nel sesto e settimo secolo ed entrò a far parte dello Stato
di Kiev intorno al Milleduecento. Dopo il dominio dei Tartari dell'Orda
d'Oro (sec.XIII-XIV), la maggior parte del territorio fu aggregata
alla Lituania e quindi annessa alla Polonia (sec. XIV-XV), spingendo
una parte della popolazione a spostarsi verso Sud-Est, lungo il corso
del fiume Dnepr, dando vita alle prime comunità cosacche. Dopo
una serie di sommosse fallite, dovute anche a motivi religiosi (i
Cosacchi erano ortodossi), l'atamano Bogdan Chmel'nickj sconfisse
più volte i Polacchi, conquistando la fortezza di Kodak (1648).
L'aiuto accordato ai Cosacchi dallo zar Alessio Michajlovic provocò
la guerra russo-polacca, terminata nel 1667 con la divisione dell'Ucraina
fra Russia e Polonia, che ottenne i territori sulla destra del Dnepr
e la città di Kiev.
Nel 1793, in seguito alla spartizione della Polonia, la Russia ottenne
le zone ucraine del Dnepr.
La politica di russificazione esercitata con durezza dagli zar durante
il Diciannovesimo secolo, rafforzò il sentimento nazionale
e le tendenze separatistiche che portarono, dopo la Rivoluzione d’ottobre
del 1905, alla creazione della Repubblica indipendente nel 1918. Si
costituì un governo bolscevico a Harkov, ma l'intervento dell'Armata
Rossa riportò l'Ucraina nell'ambito dell'URSS, quale Repubblica
federata nel 1922.
Durante la seconda guerra mondiale fu coinvolta in battaglie cruente
ed alla fine riacquistò i territori di Volinia, Podolia, Galizia
orientale, Transcarpazia, Bucovina settentrionale e Bessarabia meridionale.
Fu tra i membri fondatori dell'ONU, presso cui ha sempre mantenuto
un seggio autonomo, anche sotto l'URSS.
Nel 1954 il governo sovietico decise di incorporare la Crimea, fino
allora russa, nell'Ucraina.
Nel 1990 ci furono le prime elezioni pluripartitiche che diedero la
maggioranza ai nazionalisti e l'Ucraina proclamò la propria
indipendenza dall'URSS, svolgendo un ruolo di punta nel suo scioglimento
dopo il tentativo di colpo di Stato dei comunisti conservatori nell'agosto
1991.
Nelle elezioni del 1994 ha vinto il moderato L. Kucma, anch'egli ex
comunista, con un programma di appianamento del contenzioso con Mosca
e con la Repubblica autonoma di Crimea.
Per tutto il 1995 è proseguita nel Paese la lotta tra i riformisti,
facenti capo al neopresidente L. Kucma, e i conservatori. Il contrasto
tra il presidente e i parlamentari è peggiorato a causa delle
questioni economiche. Infatti, per sollevare il Paese da una pesantissima
recessione, Kucma ha cercato di imporre una manovra economica basata
sulle privatizzazioni e sul taglio delle spese.
Alle elezioni presidenziali del novembre 1999 Kucma è stato
rieletto. Nelle elezioni legislative del marzo 2002 l'opposizione
liberale ha avuto una forte affermazione, ma il presidente è
riuscito a mantenere il controllo del governo. |
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Usanze e abitudini popolari |
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Le feste più importanti
in Ucraina sono:
il 31 dicembre e il primo gennaio.
Il 7 gennaio è Natale.
L’8 marzo; il primo maggio, festa dei lavoratori; il 9 maggio,
festa della liberazione; il 7 luglio, festa verde. Usanze particolari:
• togliere le scarpe prima di entrare in casa altrui.
• Preparare da mangiare nell’eventualità che
vengano ospiti imprevisti.
Dolci tipici della zona sono: gelatina di frutta e latte, “varennecchi”
con formaggio dolce o frutta. |
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LA SCUOLA IN UCRAINA
Racconto della mamma di Oleksiy |
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La mamma di Oleksiy andava
a scuola in Ucraina e vi si recava in pullman. L’orario era
dalle 8,30 alle 17,30 e si mangiava a scuola; le mense erano due ed
era obbligatorio fermarsi e pagare il pranzo.
La scuola era lontana dalla sua abitazione; infatti, il pullman impiegava
circa trenta minuti e a piedi ne servivano almeno cinquanta; nella
sua città in tutto c’erano otto diverse scuole, che avevano
otto anni obbligatori ciascuna e c’era anche un’Università.
Ogni scuola aveva due mense, una biblioteca, una palestra e tre laboratori.
Le classi erano numerose, infatti, c’erano 30/40 alunni, ed
erano miste, femmine e maschi insieme; i banchi erano doppi.
I maschi indossavano pantaloni e giacca blu o marrone e le femmine
un grembiule nero, con colletto e polsini bianchi; per le feste era
obbligatorio indossare un grembiule bianco per le femmine, e una camicia
bianca per i maschi.
L’aula era arredata normalmente, c’erano cartine geografiche
e cartelloni e ogni classe aveva una televisione e molte piante. Allora
non c’erano i computer, però c’era un proiettore
con molti filmini.
Gli zaini erano molto piccoli, anche chiamati “portfel”
ed erano tutti uguali come forma, ma di colori diversi.
I quaderni erano piccoli, come quelli che usiamo noi per riscrivere
le parole; nelle cartelle c’era l’occorrente per scrivere,
una riga, il diario, e tutti i libri e i quaderni non si potevano
lasciare a scuola, ma bisognava portarli a casa.
Per ogni classe l’insegnante sceglieva il libro che riteneva
più appropriato.
Le materie erano: la lingua ucraina, la lingua russa, la matematica,
la botanica, la zoologia, la biologia, la chimica, la fisica, la storia,
l'educazione fisica, la musica e il canto, il lavoro manuale, la lingua
francese o inglese a scelta.
Gli insegnanti erano sia maschi, sia femmine, tutti laureati in due
o tre materie.
Dovevano sostenere annualmente degli esami per essere aggiornati ed
erano controllati da membri esterni. In tutta l’Ucraina veniva
bandito un concorso per eleggere il miglior insegnante dell’anno:
queste persone potevano insegnare dove volevano ed avevano un titolo
in più.
In ogni scuola c’era il Direttore, il vicedirettore, un Direttore
ai lavori culturali, gli insegnanti, un responsabile della mensa e
della biblioteca, un cuoco, un aiuto cuoco, un lavapiatti. C’erano
anche persone addette alla manutenzione della scuola (giardiniere,
elettricista, idraulico, bidelli). Dalla classe prima alla terza si
poteva giocare liberamente durante gli intervalli, mentre dopo la
terza quest’ora veniva eliminata e si organizzavano olimpiadi
invernali e primaverili e concorsi tra studenti.
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STORIE DI BAMBINI |
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Oleksiy racconta… |
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Sono venuto in Italia nel
1999, all’inizio della prima elementare.
Qualche giorno prima della partenza pensavo che non si facesse. Infatti,
non avevo più visto mia mamma che era venuta in Italia, anche
se aveva detto che sarebbe tornata.
Ricordo che una notte, ero sveglio e provavo un po’ di timore
per la paura che non si partisse e un po’ di felicità
perché là c’erano i miei genitori, i nonni e mio
cugino che aveva un anno in più di me. La mattina dopo, verso
le cinque, mi sono svegliato e proprio in quel momento è arrivata
mia mamma. Dopo qualche ora, abbiamo fatto le valigie e siamo partiti
per Kirg, che è una città a circa sessanta chilometri
da noi. Il viaggio è durato un’ora e mezza e siamo arrivati
all’aeroporto che era molto vasto.
C’erano quattro linee che partivano da Kirg e portavano in Grecia,
in Italia e in altri Paesi. Di lì abbiamo raggiunto Roma, poi
ho proseguito per Torino, e finalmente, verso la mezzanotte, sono
atterrato e c’era un signore che non conoscevo ad attenderci.
Adesso so chi è quel signore: lo chiamo papà, perché
mi è molto vicino e mi aiuta nei momenti difficili. Questo
ragazzo, che aveva solo ventisette anni, mi ha accolto come un figlio
e devo ringraziarlo davvero molto. Quando sono arrivato a casa, a
Villar Perosa, era già l’una passata: ho dato un bacio
a questo signore e sono andato sul balcone a vedere gli aschi di cui
mia mamma mi aveva parlato. Erano cani che non avevo mai visto. Sono
andato a dormire dopo essermi lavato i denti e aver fatto la doccia.
Ho dormito con più calore di com’era in Ucraina.
Adesso ho un padre che prima non avevo e qui l’affetto famigliare
è molto importante.
Il giorno dopo sono andato a giocare in cortile dove c’erano
i cani, cui poi ho iniziato a voler bene come a degli amici: sono
stati gli unici amici, fino quando non sono andato a scuola ed ho
conosciuto Simone. Lui è un bambino che, il primo giorno di
scuola, quando è arrivato in classe, ha iniziato a piangere
e non la smetteva più; mi ricordo anche di Alice, che era attaccata
alla mamma o al papà, non mi ricordo bene, e di Francesca,
che già allora era la più grande della classe. Ad un
certo punto, ricordo di aver conosciuto Gabriele e Matteo S., i miei
migliori amici perché mi hanno accolto come uno di loro e mi
vogliono bene, almeno credo, e questo mi fa sentire inserito in questa
comunità che adesso non mi è più tanto estranea.
Mi diverto sempre molto a giocare con loro.
Ricordo il primo giorno, quando sono entrato nell’aula: ho provato
tanta timidezza e non sapevo cosa dovevo fare e quando non capivo,
o qualcosa non era chiaro, facevo un cenno di sì oppure di
no con la testa perché era l’unica cosa che sapevo fare.
Poi, nel tempo, ho iniziato ad avere più coraggio e ho imparato
la lingua: ero quasi italiano.
Oggi, non fosse per il nome, nessuno direbbe che sono nato in un altro
Paese.
Mi sono sentito accolto da questa classe e ho due maestre che mi vogliono
bene.
I primi giorni non sapevo cosa fare, poi ho iniziato ad andare un
po’ in giro perché mio papà mi ha comprato una
bicicletta al supermercato: era la prima volta che entravo in un posto
così grande e maestoso. Sono stato molto colpito, perché
in Ucraina c’è il mercato, ma non c’è il
supermercato. Ricordo che avevo gli occhi spalancati: c’erano
giochi, vestiti, frutta ed altro; non c’erano persone vecchie
come nel nostro mercato, ma solo persone giovani. Da noi non si fidano
dei giovani, infatti, mia zia aveva assunto un ragazzo che vendesse
per lei. Purtroppo, dopo qualche giorno, questo ragazzo ha iniziato
a prenderle i soldi ed ha dovuto mandarlo via.
Qui ho trovato un nonno paterno che mi ha accolto, consolato e mi
ha fatto moltissimi regali.
A volte, anzi spesso, penso che mi è dispiaciuto partire, perché
ho dovuto lasciare mia nonna, che poverina vive da sola e non sempre
ce la fa a svolgere i lavori.
Io torno in Ucraina una volta l’anno, ma è troppo poco.
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